Italia Oggi ha pubblicato una mia opinione a corredo di una nuova ricerca che abbiamo svolto in Buzzoole. L’indagine ha fotografato l’approccio delle grandi aziende italiane all’Influencer Marketing, a distanza di due anni dalla precedente.
Si conferma un panorama aziendale molto diversificato nel modo di trattare questa leva di marketing, che sta diventando sempre più sofisticato.
Tre sono le tipologie di aziende che lo compongono:
- young: sono quelle in una fase sperimentale, che provano a fare qualche azione di coinvolgimento degli influencer, ma senza grande convizione. Tendono a delegare le campagne alla propria agenzia. Rappresentano il 46% del mercato, in decrescita di 7 punti rispetto a due anni fa;
- mature: sono quelle che hanno già chiara l’utilità di questa leva di marketing. Qui il brand ha un ruolo attivo, di “direttore d’orchestra” nella supervisione della strategia e di coordinamento di più fornitori, necessari allo sviluppo di campagne più complesse: centro media, agenzia di comunicazione, agenzia di pubbliche relazioni. Rappresentano il 26% del mercato, in crescita di 2 punti;
- sophisticated: sono quelle che fanno un uso strategico dell’influencer marketing e si dotano anche di un team interno a ciò dedicato. Fanno campagne di medio-lungo periodo e preferiscono coinvolgere creator che fungano da ambassador. Rappresentano il 28% del mercato, in crescita di 5 punti rispetto a due anni fa.
Vi incollo qui sotto l’articolo e vi consiglio di scaricare la ricerca per approfondirla.
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