Nessuno è mai invecchiato da quando è nata la rete, almeno fino ad ora. È questo l’intrigante punto di partenza del nuovo saggio di Massimo Mantellini, edito da Einaudi.
Invecchiare al tempo della rete riflette su come la tecnologia pensata da giovani per i giovani crei un ambiente che impone ai più maturi una nuova postura che oscilla tra strategie di nascondimento/rifiuto e strategie di simulazione (provare a fare il giovane). Il libro non dà risposte su come affrontare questa mutazione, ma offre spunti inediti di riflessione.
“Se prima degli ambienti digitali c’era una situazione brutale per cui improvvisamente si veniva messi di fronte al fatto compiuto che le cose fatte erano cose da anziani, oggi questa cosa non succede più, almeno per un certo periodo. In una prima parte prevale una specie di euforia per essere riconosciuti all’interno di una comunità di più giovani. Poi, pian piano, prevalgono gli aspetti di difficoltà“.
Massimo Mantellini
Con Massimo ho avuto il piacere di fare quattro chiacchiere anche su temi più ampi come quello della velocità della comunicazione in rete e del ruolo della scuola. Buona visione!