Questo è l’anno degli agenti di intelligenza artificiale e quindi ho voluto iniziare un’esplorazione dei software che permettono di progettarli. Dopo aver visto come funzionano Lindy e Zapier Agent, due modi semplici per iniziare a prendere confidenza con questi nuovi strumenti, è la volta di Gumloop.
Si tratta di una vera e propria piattaforma di automazione “no-code” che integra l’intelligenza artificiale nativamente. L’interfaccia drag and drop degli elementi rende molto semplice la creazione di agenti, spostando il focus dal “come si programma” al “cosa si vuole ottenere”.
Il grande vantaggio di Gumloop è che si possono sfruttare le capacità dei modelli linguistici (GPT, Gemini, Claude, Perplexity, ecc.) senza necessità di utilizzare un proprio account per la connessione con le sue API. In Gumloop basta semplicemente aggiungere l’LLM che si vuole usare nel flusso di lavoro che si va a disegnare.
Il suo costo è compreso nell’abbonamento che si sceglie di sottoscrivere. Parte da 97$ al mese, ma si può testare anche gratuitamente.
Nel video ho illustrato alcuni esempi concreti di creazione di workflow agentivi:
- Da Youtube al Blog: ho mostrato come sia possibile prendere un semplice link di un video YouTube e, in pochi passaggi, creare un flusso di lavoro in cui un’intelligenza artificiale ne estrae la trascrizione, ne comprende i punti salienti e genera un articolo di blog strutturato. Il risultato finale viene salvato automaticamente in un documento Google Docs, già formattato e pronto per la revisione, riducendo ore di lavoro a una manciata di minuti
- Web scraping con l’IA: ho poi esplorato un caso d’uso più avanzato come il quello della raccolta di dati dal web. Ho impostato un flusso di lavoro in grado di visitare una pagina web, estrarne il contenuto, chiederne un riassunto a un’IA e persino categorizzare l’azienda secondo alcune caratteristiche. Tutti i dati raccolti vengono poi inseriti ordinatamente in un foglio di calcolo Google Sheets
Questi esempi dimostrano come la combinazione di un’interfaccia visuale e la potenza dei modelli linguistici stia democratizzando l’automazione. Non si tratta più di scrivere script complessi, ma di collegare dei “blocchi” logici per costruire un processo su misura. Buona visione!