Pare proprio che i player asiatici non siano disposti a capitolare tanto facilmente di fronte all’avanza di Facebook (vedi mappa mondiale dei social network).
Mixi, il social network più popolare del Giappone, ha annunciato un accordo con il cinese Renren e il coreano CyWorld, che prevede la standardizzazione delle rispettive piattaforme. In tal modo gli sviluppatori potranno scrivere applicazioni in grado di girare contemporaneamente su tre reti sociali.
La “Santa Alleanza Gialla” interessante, ma forse tardiva, prevede anche l’avvio di trattative per cercare di coinvolgere player americani ed europei. Una cosa del genere se l’avesse pensata Google almeno un anno fa, avrebbe, forse, potuto arginare il declino di Orkut.
Secondo Akky Akimoto, che ho interpellato in quanto esperto di social media e curatore di Asiajin, Facebook non riuscirà, almeno nel breve periodo, a conquistare nè la Cina, dove vige la censura di stato, nè il Giappone, dove player locali stanno riuscendo ad interpretare meglio le esigenze degli internauti.
Oltre a Mixi, Akimoto mi segnala anche l’ingresso prepotente nelle vite dei nipponici di Gree, una piattaforma di mobile gaming con elementi di social networking, che dichiara più utenti registrati di Mixi (21.25 milioni a luglio). In teoria Zuckerberg potrebbe forzare la propria crescita in Asia, cercando di comprare proprio un operatore locale in ascesa, ma difficilmente potrà riuscirci con Gree che già viene valutato 1/5 di Facebook.
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