La partnership tra Microsoft e Facebook raggiunge oggi un traguardo importante, proprio nel giorno in cui Marissa Mayer, responsabile dell’evoluzione di Google, fallisce il suo obiettivo di realizzare un “motore di ricerca sociale”.
L’obiettivo di Zuckerberg di “organizzare l’informazione intorno alle persone” trova il suo compimento attraverso l’unione con Bing e la tecnologia conosciuta come Instant Personalization.
Da oggi gli utenti di Facebook, al momento solo quelli statunitensi, che faranno una ricerca attraverso Bing, o attraverso il motore interno di FB, saranno in grado di vedere i risultati organizzati in base agli interessi e alle raccomandazioni dei propri amici o degli amici dei propri amici. I risultati mostreranno gli argomenti di maggior interesse della propria rete sociale e anche i “like” dei propri contatti. Ad esempio se si cerca un ristorante si otterranno risultati anche in base ai check-in effettuati dagli amici in quel luogo.
Se invece si cerca il nome di una persona si otterranno dei risultati (foto e luogo di residenza) basati sulle informazioni del profilo di Facebook. Nel caso di omonimie si potrà scegliere la persona che effettivamente si stava cercando aiutati dal contesto (magari perchè è un amico di un nostro amico) e decidere di inviargli un messaggio o richiedere la sua amicizia.
Al momento non sembrano esserci problemi di privacy: tutte le informazioni cui Bing può accedere e mostrare sono solo quelle che l’utente di Facebook ha deciso di rendere pubbliche. Chi non volesse utilizzare questa integrazione spinta tra Bing e Facebook può evitare di usare il motore di ricerca o disabilitare l’Instant Personalization (dalle impostazioni di privacy del proprio profilo)-
In tutte queste facility che si stanno introducendo alla fine io ci vedo solo un restringimento dei risultati reali ottenibili