Facebook Live, il servizio di live streaming di Zuckerberg, da qualche giorno è disponibile anche in Italia. Al momento ne possono usufruire solo i possessori dell’applicazione per iOS (profili e pagine certificate), ma nelle prossime settimane è stato annunciato l’arrivo su Android.
Il nuovo servizio s’inserisce nella strategia tesa a popolare la piattaforma di video, e dunque competere con YouTube (che da tempo permette le dirette), ma anche a farla diventare un luogo per la scoperta di notizie in tempo reale, in contrapposizione frontale con Twitter e il suo Periscope.
Ecco le caratteristiche di Facebook Live e le differenze con Periscope.
Installazione: Live è già integrato in Facebook, rappresentato dall’icona di un omino circondato da onde di trasmissione, nel modulo per l’inserimento dell’aggiornamento di stato. Periscope è un’app separata che va scaricata;
Avvio: Entrambi i servizi danno la possibilità di dare un titolo alla trasmissione e “taggare” persone. Solo Live permette di scegliere granularmente l’audience cui trasmettere la diretta (tutti, solo amici, amici degli amici). Su Periscope il live è pubblico;
Notifica: l’inizio della trasmissione viene notificato, per entrambi i servizi, esclusivamente agli abbonati (questa funzione, per quanto riguarda Live, è disponibile solo per le pagine certificate);
Interfaccia: Live divide lo schermo a metà, la parte alta con la diretta in formato quadrato, quella bassa per i commenti. Periscope usa tutto lo schermo e permette l’orientamento verticale e orizzontale, mostrando le interazioni in sovrapposizione. Qui i commenti sono parte integrante del contenuto, tanto che il replay li mostra;
Interazioni: è possibile interagire con Live soltanto attraverso commenti e like, mentre su Periscope si possono lanciare anche cuori (picchiettando sullo schermo). Ma solo il primo permette al broadcaster di lasciare, a propria volta, un like sui commenti più interessant (oltre che rispondere ai signoli commenti una volta chiuso streaming);
Durata: la diretta su Facebook può durare solo 30 minuti, mentre su Periscope non c’è un limite;
Editing: il video di Live può essere editato, modificando il titolo, aggiungendo una descrizione, una data/ora, un luogo, un tag. Gli amministratori di pagina possono anche scegliere una “miniatura” da associare, una categoria per il video e una call to action (ad esempio un rimando ad un sito esterno);
Longevità: su Facebook alla fine della diretta il video rimane nella timeline del profilo, mentre su Periscope vive per un massimo di 24 ore. In entrambi i casi il video può essere anche salvato nello smartphone;
Discovery: l’app di Periscope ha una sezione per scoprire le dirette delle persone, anche se limitatamente alle 24 ore, mentre l’unico modo per trovare un video di Live è attraverso il motore di ricerca di Facebook, i rimandi dei propri amici o se viene incorporato in qualche sito;
Statistiche: Live mostra solo il numero degli spettatori e delle interazioni (nella versione per le pagine anche un trend temporale). Periscope espone numeri e volti degli spettatori distinguendo tra quelli che hanno seguito la diretta e quelli che hanno visto il replay, la percentuale di persone rimaste fino alla fine, i minuti guardati.
Esperienza: su Facebook si ha una senzazione di familiarità, che però potrebbe anche inibire, dato che ci si rivolge principalmente a persone conosciute. Invece la diretta Periscope raccoglie anche persone sconosciute, semplici curiosi e potenziali troll.
Come funziona e quali sono le caratteristiche di Facebook Live, il nuovo servizio di streaming disponibile da ieri
Posted by Vincenzo Cosenza on Saturday, February 27, 2016
Con Live la cassetta degli attrezzi del content marketer si arricchisce, ma bisognerebbe evitare di farsi prendere dalla smania di usare tutto, sprecando energie e risorse. In questa fase è giusto sperimentare, facendo attenzione ai risultati ottenuti e poi scegliere lo strumento che meglio si inserisce nella propria strategia di comunicazione.
Comments are closed.