Facebook ha deciso di portare il live streaming alle masse. È di ieri sera l’annuncio della espansione graduale agli utenti iOS statunitensi di questa nuova funzione, sperimentata da agosto con celebrity e profili certificati. Poi sarà la volta degli utenti Android, dell’estensione ad altre nazioni e alle pagine.
La funzione “live video” è a portata di click nel riquadro per l’aggiornamento dello status. Il campo può essere usato, prima della partenza della registrazione, per scrivere una descrizione dello streaming e decidere, in maniera granulare, con chi condividerlo.
Durante la trasmissione vengono mostrati: il numero degli spettatori, i nomi degli amici connessi, i commenti (non sovrapposti al video) in tempo reale. Su questi ultimi il broadcaster potrà lasciare un like.
A differenza delle altre piattaforme di “mobile live streaming” come Meerkat e Periscope (Twitter), alla fine della diretta il video viene salvato, di default, sulla timeline dell’utente-emittente.
Chi guarda una diretta può cliccare su “subscribe” per abbonarsi e ricevere una notifica ogni volta che l’utente va in onda.
Vedremo quanto Zuckerberg incoraggerà l’uso del live streaming attraverso l’algoritmo di visibilità del News Feed, ma sicuramente si inserisce bene nella strada per far diventare Facebook una piattaforma video, potenziata dalla realtà virtuale (Grazie all’acquisizione di Oculus).
Da un punto di vista sociale la funzione ha la forza di cambiare i comportamenti di un miliardo e mezzo di persone. Ci stancheremo di scrivere status update e troveremo più semplice far partire una diretta? Ne abuseremo invadendo le vite degli altri o sarà una risorsa di democrazia?
In termini di comunicazione aziendale il live streaming va maneggiato con molta cura. Non è banale immmaginare modalità d’uso creative, ma anche efficaci e coerenti con gli obiettivi di business.