Questa è stata la settimana nella quale il mondo ha preso coscienza dei progressi dell’intelligenza artificiale, paradossalmente, grazie ad un’immagine che è diventata virale. Quella di Papa Francesco vestito con un piumino bianco oversize che molti hanno scambiato per vera ossia scattata per strada a sua santità in persona. In realtà era stata generata con Midjourney, da un 31enne sotto allucinogeni e postata su Facebook e su Reddit. Ci ho provato anch’io ed in effetti è stato abbastanza semplice perché il modello è stato addestrato bene sulle immagini dei personaggi famosi (in questo thread di Twitter ho immaginato il Papa con talari griffati).
Ovviamente questo “evento virale” ha scatenato il dibattito sul vero/falso all’epoca dell’intelligenza artificiale generativa e il TG1 mi ha chiesto un parere.
La manipolazione dell’informazione è diventata molto semplice già con le prime tecnologie digitali e con i programmi che permettevano di manipolare immagini (anche al tempo di Photoshop si aprì un dibattito simile). Ma è vero che oggi i software che usano le intelligenze artificiali generative permettono una produzione più rapida e massiva di testi e di immagini verosimili in gradi di inondare in poco tempo la rete a scopo di disinformazione. Il motivo? Perché permettono di ottenere immagini senza grande perizia tecnica, ma semplicemente usando la scrittura.
Tutto ciò è affascinante e inquietante allo stesso tempo, ma non si può frenare. Quindi la domanda da porsi è come possiamo imparare ad essere più consapevoli in questo mondo falsificabile?
Io credo che tutti debbano fare la propria parte: le aziende tecnologiche potrebbero inserire una filigrana sulle immagini artificiali, i giornalisti dovrebbero essere più vigili e non rilanciare foto virali senza la necessaria verifica delle fonti, noi dovremmo privilegiare la riflessione alla rapidità di condivisione, ma soprattutto la scuola dovrebbe educare alla comprensione delle nuove tecnologie e delle dinamiche che generano.
La frase che è ho estratto è “(..) ma non si può fermare (..)” e sul “come diventare più consapevoli”, noto invece che la caccia alle streghe non poteva che iniziare dall’Italia. Purtroppo in queste condizioni di contorno credo sia una posizione etica quella del framing sugli effetti positivi, sono largamente sottostimati rispetto agli effetti negativi.