A seguito di un mio precedente post, il prof. Robert K. Logan dell’Università di Toronto, già collaboratore di Marshall McLuhan, mi ha contattato e concesso la possibilità di tradurre per i lettori italiani alcune sue considerazioni che dovrebbero entrare a far parte del suo prossimo libro “Understanding New Media: Extending Marshall McLuhan”.
Il termine “nuovi media” si riferisce in genere a quei media digitali che sono interattivi, che incorporano una comunicazione a due vie e coinvolgono forme di computing, in opposizione ai “vecchi media” come telefono, radio e TV.
Questi media più vecchi, che nella loro incarnazione originale non richiedevano l’uso dei computer, ora, nella configurazione attuale, fanno uso di questa come di altre tecnologie , che non sono necessariamente rientranti nella categoria dei media della comunicazione, come frigoriferi e automobili.
Molti “nuovi media” sono emersi dalla combinazione di un medium più vecchio con chip e hard drive. Mettiamo tra virgolette il termine “nuovi media” per evidenziare che parliamo di media digitali interattivi. Invece quando usiamo il termine nuovi media senza virgolette ci vogliamo riferire genericamente ai media, che sono nuovi nel contesto della discussione.
Per meglio illustrare le differenze terminologiche possiamo dire che oggi tutti i “nuovi media” sono nuovi media. Possiamo anche dire che nel 1948 la TV poteva essere classificata come un nuovo media, ma non come un “nuovo media” nel senso di cui sopra. La TV integrata con un computer per dar vita ad un video registratore digitale, come il sistema TiVo, può essere, d’altra parte, un esempio di “nuovo media”.
Una differenza importante tra “nuovi” e “vecchi” media è che i vecchi media sono per la maggior parte anche mass media, cosa che non può dirsi per i “nuovi media”, con la possibile eccezione di Internet e del World Wide Web.
Sebbene questi ultimi due media potrebbero essere considerati mass media per il fatto che chiunque abbia un computer e un telefono o una connessione via cavo può accedervi, essi sono tuttavia “fruiti ad un livello intimo, ogni utente lavora da solo davanti ad uno schermo ed un’interfaccia” (Wolf 2003b, p. 11).
Un’altro aspetto è che milioni di persone accedono alla Rete e al Web ogni giorno, ed ognuno di essi ha la possibilità di consultare miliardi di pagine già disponibili.
Inoltre il Web e la Rete differiscono dai mass media come TV e radio perchè incorporano una comunicazione a due vie. Ecco perchè possiamo definire i vecchi media come passivi mass media e i “nuovi media” come media interattivi ad accesso individuale.
E’ vero che alcuni vecchi media come la parola profferita nella conversazione o scritta nella corrispondenza e la conversazione telefonica sono altamente interattivi, ma nel caso dei “nuovi media” accade che tutti siano altamente interattivi.
I “nuovi media” consentono una partecipazione maggiore degli utenti che non sono passivi destinatari di informazione, ma attivi produttori di contenuti e informazione. E’ il caso di coloro che usano la posta elettronica, che frequentano listserv o le chat room, creano siti web, blog, creano i propri CD, usano strumenti di collaborazione via web, podcast, offrono prodotti via eBay o semplicemente navigano in Internet creando le proprie connessioni tra insiemi esistenti di informazioni.
mah, letto così non fa una grinza, ma mi sembra un po’ limitante. Secondo me il vero significato del significante “Nuovo” sta nell’aspetto sociale, più che nell’interattività. Complimenti per il blog, ciao!