La mappa dei social network nel mondo – dicembre 2013

Come di consueto ogni sei mesi riesamino i dati che colorano la mia mappa dei social network nel mondo, tesa ad evidenziare il servizio più usato (o meglio visitato secondo i dati Alexa). Sono informazioni via via sempre più parziali perché non evidenziano la componente mobile del traffico e non riescono a catturare l’impatto di Google+ (il cui URL fa parte del dominio Google). Tuttavia certificano lo stato dei social network nel mondo e il dominio di Facebook.

World Map of Social Networks December 2013

Proprio il network di Zuckerberg è protagonista delle uniche due novità rispetto alla precedente edizione di giugno. Perde il Kirghizistan, uno stato indipendente dell’Asia centrale, che sceglie Odnoklassniki (come il vicino Uzbekistan). Conquista la Siria, legata al locale Maktoob.

In questi sei mesi la crescita di Facebook è stata più lenta. La sua popolazione di 1.189.000.000 utenti attivi mensili è composta da 199 milioni di statunitensi e canadesi, 276 milioni di europei, 351 milioni di asiatici (cresciuti di 34 milioni dall’ultima rilevazione) e 362 milioni di cittadini di altre zone del mondo.

Tuttora impenetrabili alcuni territori dell’ex Unione Sovietica, dove si alternano VKontake e Odnoklassniki, e quelli cinesi, dove imperversa QZone e i suoi 623 milioni di utenti. Anche in questo caso con un crescita più lenta rispetto al passato a causa dell’interesse verso le applicazioni di Instant Messaging. In questo campo il leader è sempre la corporation Tencent che ha l’app più usata ossia QQ International (815,6 milioni di utenti attivi mensili) e quella che cresce di più, WeChat che cresce del 124% anno su anno (271.9 utenti attivi mensili).

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16 replies on “La mappa dei social network nel mondo – dicembre 2013”
  1. says: Marco Gasperoni

    Manca il social network nato prima di Facebook (forse da cui é stata presa ispirazione) in Brasile e tuttora molto diffuso: Orkut
    Come mai non se ne fa menzione?

    1. says: vincos

      Perché ormai è stato scalzato da Facebook in Brasile. Era presente nelle passate edizioni della mappa (che mostra solo il leader per ogni nazione).

  2. says: Gabriele

    chiedo scusa per l’ignoranza, twitter non rientra nella categoria social network considerata?
    ringrazio anticipatamente.
    Saluti
    Gabriele

    1. says: vincos

      Twitter rientra nella categoria, ma la mappa evidenzia solo il social media più usato in ogni nazione. Twitter non è leader in nessuna. Grazie del commento!

  3. says: Il Corpo delle Donne

    gentile Cosenza, Ho una domanda a cui le chiedo se può rispondermi. oggi Repubblica pubblica i dati di una ricerca dell Universita Statale di Milano sulla ihappyness ricavata dall analisi di milioni di tweet scambiati nel 2012, da cui risulterebbe che su twitter gli italiani si dicono un popolo felice. Ma se è vero quanto dice il direttore di telecom social network che gli italiani registrati a twitter sono poco piu di un milione, e se è vero quanto pubblica il Censis nell ultimo rapporto, e cioè che twitter è un social medium da ceto sociale colto, che cosa mi dice la ricerca della Statale? mi dice, e la prego di correggermi se sbaglio, che quelle 300mila persone che frequentano abitualmente twitter sono contente. Ci credo, fanno parte di una elite. Dunque il titolo della ricerca è molto fuorviante. Credo infatti che i risultati sarebbero stati diversi se l indagine fosse stata fatta su fb che presenta una piu ampia rappresentazione socio culturale. Un suo parere mi farebbe molto piacere. grazie mille

    1. says: vincos

      Chiunque consideri Twitter lo specchio del paese commette un errore grossolano. Twitter in Italia è ancora usato da una piccola fetta della popolazione (ultimi dati https://vincos.it/osservatorio-facebook/) non colta in senso tradizionale, ma nel senso di attenta alle nuove tecnologie (tra questi molti teenager che lo usano per parlare del loro cantante preferito). Concordo con lei anche quando dice che un’indagine su Facebook avrebbe un senso. Il problema è che molte delle conversazioni che avvengono in quel luogo sono private e dunque inaccessibili ai ricercatori. Ecco perché anch’io in passato ho svolto indagini sugli umori degli italiani su Twitter, ma senza pretesa di rappresentatività (si veda https://vincos.it/2013/06/03/state-of-the-net-2013-parte-2-twitter-e-gli-umori-degli-italiani/).
      Grazie del commento, apprezzo molto il suo lavoro.

    2. says: Il Corpo delle Donne

      grazie molte. Abbiamo consigliato il suo sito nella sitografia che consigliamo agli studenti

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