Il Wall Street Journal ha pubblicato un’interessante lista delle più grandi aziende della rete per capitalizzazione di mercato.
Si scopre che quattro delle migliori dieci sono asiatiche. Nel 2004 erano sono due.
Nell’insieme Alibaba (che verrà quotata venerdì prossimo per un valore stimato di 165 miliardi di dollari), Tencent Holdings, Baidu Inc. e JD.com Inc. valgono qualcosa come 426 miliardi di dollari.
Di contro le quattro migliori aziende americane, Google, Facebook, Amazon e eBay valgono 797 miliardi di dollari.
Ma cosa fanno queste aziende per avere così tanto successo?
Alibaba è fondamentalmente un sito di e-commerce alla Amazon, ma con funzionalità che l’avvicinano anche a Paypal e eBay. Il suo competitor diretto in Asia è JD.com.
Tencent è il colosso che detiene QZone, il più grande social network cinese, e WeChat, il servizio di instant messaging che sta attraendo anche molti occidentali.
Baidu è il più grande motore di ricerca cinese (79% di market share) e si sta espandendo anche in Giappone e in Brasile.
La loro forza è il protezionismo nazionale, ma anche un’utenza domestica enorme. Solo in Cina ci sono più di 500 milioni di persone che usano lo smartphone per navigare. Inoltre il numero di utenti dei social media nel continente asiatico sfiorerà il miliardo entro fine anno, cinque volte il nord America.
A questi vantaggi competitivi di fatto si somma anche una capacità di business molto concreta.
Per esempio WeChat, con 440 milioni di utenti, riesce a generare più ricavi di WhatsApp che ne ha 600 milioni. La sua chat è anche una potente piattaforma di e-commerce per l’acquisto di giochi, adesivi, biglietti aerei o per pagamenti di vario tipo.
Sicuramente nei prossimi anni la battaglia per il “controllo della rete” è destinata ad acuirsi. A noi utenti resta il potere di scegliere i servizi migliori, confrontando benefici e costi, magari non meramente in termini economici.
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