Le regole generali alla base dell’algoritmo di Facebook, che determina la visibilità dei contenuti nel news feed di ciascuno, vengono aggiornate periodicamente. Nell’ultimo anno è stata data una maggiore rilevanza ai contenuti video, in particolare a Facebook Live, e sono stati modificati i parametri di valutazione dei link esterni.
Le risposte degli utenti ai questionari erogati per comprendere il livello di rispondenza delle notizie esposte nel news feed, ha permesso di scoprire che non sempre il volume di interazioni di un post è sinonimo di contenuto interessante.
Ecco perché già un anno fa erano stati aggiunti due nuovi fattori di classificazione delle storie:
– il calcolo del tempo di permanenza dell’utente sulla notizia esposta nel news feed, anche senza aprirla.
– il tempo intercorrente tra il click al link esterno e il ritorno dell’utente all’homepage di Facebook. Un valore troppo basso avrebbe indicato un tentativo di click baiting (non rispondenza tra titolo e contenuto) o uno scarso interesse per quella notizia.
Oggi è stato introdotto un nuovo segnale di regolazione dell’algoritmo di diffusione delle notizie: il tempo di lettura o di visione. In pratica per ogni link esterno Facebook calcolerà il tempo trascorso a leggerlo o a visualizzarlo, nel browser nativo o come Instant Article, al netto dei secondi di caricamento. Inoltre tale tempo non sarà calcolato in assoluto, altrimenti verrebbero privilegiati i pezzi lunghi, ma rispetto a determinate soglie.
L’obiettivo è di cercare di inferire l’interesse generato dal contenuto al di là delle interazioni che esso ha stimolato.
L’ultima novità che è stata annunciata riguarda la diversità dei post nel senso che l’algoritmo eviterà di mostrare troppe notizie derivanti da una stessa pagina.
Mi sembra la direzione corretta per spingere gli editori e le aziende a produrre contenuti di valore e non semplici acchiappa-like.
Comments are closed.