Durante F8, l’annuale conferenza per gli sviluppatori, Mark Zuckerberg ha presentato la sua visione per il futuro di Facebook, che può essere racchiusa in due concetti: realtà aumentata e virtuale.
A tre anni dall’acquisizione di Oculus, l’azienda leader nella realtà virtuale, Zuck sembra aver capito che le ricerche in quel campo possono essere utilizzate per portare le masse ad accettare innanzitutto la realtà aumentata. Mentre per la prima ancora occorrono attrezzature ingombranti e costose, per la seconda basta uno smartphone con una fotocamera (Facebook non controlla gli smartphone, ma la fotocamera grazie al suo software).
E infatti la frase chiave del keynote è stata “Faremo della fotocamera la prima piattaforma di realtà aumentata“, per le masse, aggiungo io. Ma per realizzare questo sogno, che per Zuck si avvererà appieno nei prossimi 10 anni, è fondamentale convincere quanti più sviluppatori possibile a creare software per tale piattaforma. Software inizialmente ludici e poi, si spera, sempre più utili per le persone.
Camera Effects Platform
Per agevolarne il lavoro Facebook ha lanciato “Camera Effects Platform” che si compone di due prodotti: Frames Studio e AR Studio.
Frames Studio è un editor online che permette di disegnare cornici che possono essere applicate alle foto del profilo o alle immagini della fotocamera.
Con AR Studio, invece, si possono progettare maschere, effetti e animazioni complesse, in grado di adattarsi e reagire in tempo reale alle immagini in streaming di Facebook Live. I primi due esempi sono i prodotti “This or That” e “GIPHY Live”.
Facebook Spaces
Anche l’approccio alla realtà virtuale di Zuckerberg in questa prima fase è essenzialmente ludico. Ne è dimostrazione Facebook Spaces, un’applicazione per Oculus Rift, che permette di interagire con i propri amici in un ambiente virtuale. In pratica una sorta di Second Life alla maniera di Facebook.
All’avvio, scegliendo una foto profilo, è possibile creare il proprio avatar. A questo punto si potranno invitare gli amici in questo spazio virtuale. Usare un pennarello per disegnare, scegliere contenuti da vedere insieme (foto e video a 360° per essere immersi in ambiente diverso), video chiamare altri amici e usare un bastone da selfie per scattare una foto di gruppo.
Si tratta di attività molto limitate, che dovrebbero essere solo un assaggio di quello che Facebook potrebbe diventare in futuro.
I campi della realtà aumentata e virtuale sono quelli nei quali si misurerà l’innovazione nei prossimi anni tra i giganti dell’hi-tech. Zuckerberg ha gli utenti e la piattaforma hardware/software (Oculus).
Snapchat, che si definisce “Camera company” ha appena rilasciato “World Lenses” per aggiungere oggetti virtuali integrati con l’ambiente ripreso.
Microsoft ha la piattaforma HoloLens e la startup Magic Leap, ha iniziato a fare cose molto sofisticate, finanziata da Google e Alibaba.
Ma gli elementi abilitanti della realtà aumentata (es. SLAM, Simultaneous Localization And Mapping, ossia la capacità di localizzare la persona e mappare l’ambiente in cui si trova) si possono racchiudere in qualunque sistema operativo. Per cui grandi soprese potrebbero arrivare da chi controlla gli smartphone ossia Google e Apple. La prima ha già fatto esperimenti interessanti con Cardboard e Project Tango, la seconda è ancora indietro, ma potrebbe rifarsi con la prossima versione di iOS.
Non ci resta di vedere chi giocherà meglio le proprie carte. Voi cosa ne pensate?