Se gli smartphone, per colpa dei genitori, sono diventate le tate moderne, è naturale che si sviluppi specularmente un mondo di piccoli performer che provano ad intrattenere questi nuovi spettatori.
Nel mondo ci sono “baby influencer” che fatturano milioni recensendo giocattoli (come Ryan) o proponendo capi di abbigliamento. In Italia sono ancora poche decine, ma è facile prevedere una crescita dato che gli investimenti digital rivolti al segmento kids hanno ormai superato il miliardo di dollari.
Sull’argomento mi ha chiesto un parere Fashion Magazine.
Comments are closed.