Su La Repubblica di oggi Riccardo Luna porta su un grande quotidiano un tema molto interessante e complesso. Possono i social media rappresentare un luogo di analisi degli umori dei una nazione? Sembrerebbe proprio di si a giudicare dallo studio del CATTID (Sapienza) che con l’aiuto di Expert System ha rilevato lo stato d’animo degli italiani durante tutto il 2011 e in coincidenza di alcuni eventi collettivi molto rilevanti.
In verità già nel 2005 alcuni ricercatori avevano sperimentato qualcosa di simile analizzando i blog con il bellissimo progetto “We feel fine“. Poi nel 2009 è stata la volta di Facebook con il suo Gross National Happiness Index, un’analisi della felicità e della tristezza degli utenti di 22 nazioni sulla base dei loro status update.
Al di là delle applicazioni di ricerca pura, l’analisi dei dati non strutturati e in tempo reale provenienti dai social media in funzione predittiva, ha delle importanti implicazioni di business. Ad esempio Twitter viene già usato per predire gli incassi al botteghino o le fluttuazioni di borsa (Derwent Capital Markets è il primo hedge fund a far uso di queste tecniche). Le aziende che investiranno nell’analisi dei social media riusciranno ad individuare più precisamente anche i bisogni dei consumatori al fine di poterli soddisfare. IBM ha appena rivelato uno studio che mostra una correlazione tra l’altezza dei tacchi e l’andamento dell’economia. A differenza del passato, in previsione di un periodo di austerità le donne si orienteranno verso le scarpe basse.
Nell’articolo anche una mia piccola opinione. Buona lettura.
Speriamo non sia vero, ma l’altezza dei tacchi è in decisa crescita 🙁