Il più esteso social network del mondo ha rilanciato Atlas, la piattaforma di ad-serving comprata da Microsoft nel febbraio del 2013 per 100 milioni di dollari.
Il sistema promette di rivoluzionare il modo di fare pubblicità in rete. Gli inserzionisti potranno mostrare le proprie ad unit su tutto il web ad un pubblico profilato sulla base delle informazioni provenienti da Facebook.
Viene definito “people-based marketing” in contrapposizione al sistema attuale basato sui cookie, poco efficace in un mondo multi-device (il cookie è legato al browser e alle navigazioni effettuate, non al dispositivo e alle informazioni demografiche e agli interessi).
Dal punto di vista dell’utente potrebbe esserci un miglioramento dell’esperienza dato che dovrebbe vedere pubblicità basata sul suo vero profilo e sugli interessi dichiarati su Facebook (quindi attenzione a mettere like a qualunque pagina). È bene sottolineare che la privacy del singolo è sempre rispettata in quanto l’inserzionista viene a conoscenza solo dell’ampiezza delle audience e delle categorie di interessi, che intende raggiungere.
La mossa di Zuckerberg prova ad insediare Yahoo!, AOL, Twitter, ma soprattutto Brin & Page, leader della pubblicità online. Google infatti può contare su DoubleClick, un vero e proprio ad-network che, si stima, copra oltre l’80% di tutte le transazioni di pubblicità display.