Microsoft ha pubblicato il bilancio del 2019 dal quale è possibile capire quali sono le sue maggiori fonti di ricavi e la loro dinamica nel tempo.
La capitalizzazione di mercato è di 1,37 trilioni di dollari, poco meno di Apple e ciò dimostra come, lontano dai clamori della stampa, l’azienda fondata da Bill Gates gode ancora della fiducia degli investitori.
Nel 2019 gli utili di Microsoft si sono attestati sui 39,240 miliardi di dollari (+137% rispetto al 2018), con dei ricavi totali di 125,843 miliardi (+14%) equamente distribuiti tra tre voci principali:
– Productivity and business processes che racchiude tutti i software di produttività (Office, Microsoft Dynamics e LinkedIn) ha generato 41,160 miliardi di dollari. La crescita rispetto allo scorso anno è stata del 15%, più lenta rispetto a quella registrata gli anni precedenti. Le migliori performance del segmento sono da imputare a Dynamics 365 (+47%) e a Office 365 Commercial (+33%). I ricavi dai servizi di LinkedIn, che ha 645 milioni di utenti registrati (non è stato svelato quanti di questi siano attivi), sono cresciuti del 28%;
– Intelligent Cloud, la famiglia dei server e dei servizi offerti in cloud da Microsoft, ha determinato ricavi per 38,985 miliardi di dollari, facendo registrare la crescita più importante e promettente pari al 21% anno su anno. Principale artefice di questo successo è Azure (l’offerta di Infrastructure as a Service) i cui ricavi sono aumentati del 72% rispetto al 2018;
– More Personal Computing è il segmento che comprende i sistemi operativi Windows, ma anche Surface, XBox e la pubblicità su Bing. I ricavi sono stati di 45,698 miliardi, in crescita dell’8%. Il prodotto che ha guadagnato più terreno è stato Surface (+23%), seguito dai servizi del mondo gaming.
Da quando Satya Nadella ha impugnato le redini di Microsoft l’azienda è riuscita a modificare le sue fonti di ricavi, transitando dalla vendita di licenze all’offerta di software as a service.
La sfida dei prossimi anni sarà quella di guadagnare market share in un mercato in forte crescita come quello del cloud computing dove Amazon regna sovrana e Google cercherà di guadagnare la seconda posizione. La carta competitiva che tutti giocheranno sarà quella di sfruttare meglio degli altri gli sviluppi nel campo dell’Intelligenza Artificiale per rendere i propri servizi più efficienti ed efficaci.
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