Molte aziende si sono lanciate nella colonizzazione di Facebook senza ben capire le caratteristiche del territorio e gli stili di conversazione consoni agli abitanti.
E così la gestione di una cosiddetta fan page può, in alcuni casi sfiorare il surreale, in altri provocare delle crisi di comunicazione inaspettate nel giro di pochi secondi.
E’ accaduto che Nestlè, dopo aver notato l’uso di immagine modificata del logo Kitkat scaturita da una campagna di Greenpeace, ha espressamente vietato a chiunque di usare i suoi loghi come avatar del profilo personale, richiamando le leggi sulla proprietà intellettuale. Un utente ha risposto e il gestore della pagina ha iniziato una discussione dai toni non propriamente concilianti, sfociata in un fiume di commenti e rilanci sui maggiori siti americani.
In tempi non sospetti, scrivendo la tesi sostenevo che queste dinamiche avrebbero cambiato l’azienda, Questa qui è una trasparenza invertita. Se non sei trasparente tu qualcuno lo è per te, così o lo censuri o fai ammenda e provi anche a cambiare le dinamiche aziendali. Stiamo a vedere tra 5 anni chi vince.
ha fatto bene. atteggiamento puramente virale. se ne parlerà parecchio.