Ad un anno di distanza dalla mia prima analisi torno a fare il punto sullo stato delle applicazioni di Instant Messaging nel mondo. Sono stati mesi che hanno mostrato un incremento dell’abitudine alla messaggistica istantanea e guerre di posizione tra i player.
Tencent: QQ e WeChat
Leader nel mondo orientale è il colosso Tencent, proprietario del social network QZone e di due IM: QQ (che significa “OpenICQ” o anche “Oh, I seek you”) e WeChat.
QQ, operativa nel solo mercato asiatico dal 1999, ha raggiunto ben 820 milioni di utenti attivi al mese.
WeChat, che quest’anno ha aumentato gli sforzi commerciali anche nei paesi occidentali, ha 468 milioni di utenti attivi mensili (100 milioni fuori dalla Cina, secondo i dati rilasciati un anno fa e non più aggiornati).
A differenza di Whatsapp che è legato ad un numero di telefono, WeChat si basa su registrazione user/password, per cui in caso di cambio numero, la cronologia e i contatti non vengono perduti. Oltre alla messaggistica istantanea offre chiamate audio/video, la possibilità di chattare con sconosciuti nelle vicinanze, di effettuare pagamenti e di inviare messaggi pubblici.
Facebook: Messenger e WhatsApp
Il secondo player è Facebook che quest’anno ha dimostrato di voler conquistare il mercato sia acquisendo WhatsApp che rilasciando il suo Messenger come applicazione separata dal social network.
WhatsApp in 12 mesi è cresciuto del 100%, superando i 700 milioni di utenti al mese, che si scambiano qualcosa come 30 miliardi di messaggini al giorno.
Facebook Messenger, grazie al forte traino della rete più estesa del mondo, ha 500 milioni di utilizzatori mensili. Per ora l’unica forma di introiti deriva dalla possibilità di offrire alle aziende sticker brandizzati.
In Italia le due applicazioni sono molto vicine in termini di utilizzo, con una leggera prevalenza di WhatsApp (circa 14 milioni di utenti).
Line: innovazione e ambizione
Line, popolarissimo in Giappone, può vantare 170 milioni di utenti attivi al mese (in leggera crescita rispetto ai 150 milioni si un anno fa). Come WeChat, ma a differenza di Whatsapp, ha anche un client desktop. Oltre a consentire chiamate audio/video gratuite, Line mette a disposizione un ambiente ludico fatto di migliaia di stickers e decine di giochi di gruppo.
Anche Line, come i suoi cugini asiatici, è una vera e propria piattaforma, che sta provando ad espandersi verso la musica online e la prenotazione di taxi.
Permette agli utenti di effettuare pagamenti e alle aziende di comprare dei profili con caratteristiche particolari. La più efficace è la pubblicazione di messaggi in grado di raggiungere tutti gli iscritti al brand attraverso una notifica diretta (recentemente Paul McCartney con un solo messaggio ha raggiunto 10 milioni di fan). L’invio di 30 messaggi per un mese costa 13.375 dollari. La produzione di sticker brandizzati 33.438 dollari. In questo modo Line ha raggiunto 192 milioni di revenue nel terzo trimestre del 2014.
2015: da chat a piattaforme
Dunque ambienti privati, ma ad alto valore tanto che è facile prevedere un 2015 molto caldo. WhatsApp e Facebook Messenger probabilmente si trasformeranno in piattaforme di e-commerce, introducendo la possibilità di effettuare pagamenti. Google ed Apple potrebbero integrare Hangout e iMessage (di cui non rivelano l’utenza) con i rispettivi sistemi di pagamento. Incerte le mosse di Microsoft, Blackberry e Twitter (che potrebbe lanciare una sua app di messaggistica). Tutto ciò mentre all’orizzonte si profilano nuovi competitor come Snapchat.
Bella Vincenzo. Hai qualche numero su Telegram. Lo vedi in crescita?
Grazie Andre. Telegram ha dichiarato 50 milioni di utenti attivi al mese. Un incremento dovuto alla copertura mediatica che hanno ricevuto https://telegram.org/blog/billion Ma non penso abbia killer feature tali da impensierire gli altri