Giornalisti italiani su Twitter

Il mio primo esperimento di analisi dei giornalisti italiani su Twitter ha avuto una tale eco dentro e fuori la rete da indurmi ad un aggiornamento. Quella che condivido oggi è un’anteprima che discuterò al Festival Internazionale del Giornalismo di Perugia il 27 aprile prossimo in compagnia di Stefano Menichini (Europa), Federico Mello (Il Fatto Quotidiano) e Diletta Parlangeli (DNews).
Anche stavolta il punto di partenza della mia social network analysis sono stati i 456 giornalisti italiani su Twitter censiti da La Macchina del Fungo al 7 aprile (tre mesi fa erano 341).
Nella precedente analisi solo Severgnini risultava aver superato i centomila follower. Ora invece sono cinque i giornalisti che vantano questo primato (probabile effetto della crescita di popolarità che ha avuto il social network nell’ultimo periodo).

Le testate con più presenze, a giudicare dalle info dei profili, sono il Corriere (33), Sky (30), il Sole 24 Ore (27), la Repubblica (26), La Stampa (24). In coda la RAI con 13 e Mediaset con 2.

I giornalisti con più follower sono: Alfonso Signorini (269.193), Beppe Severgnini (212.341), Roberto Saviano (183.415), Ilaria D’amico (130.128), Guido Meda (102.934).
Più in basso troviamo: Franca Sozzani (87.708), Marco Travaglio (87.737), Daria Bignardi (85.431), Paolo Attivissimo (73.871), Salvo Sottile (69.293), Gianni Riotta (65.405), Ferruccio De Bortoli (63.817), Gianluca Di Marzio (61.041), Riccardo Luna (55.191), Pierluigi Pardo (50.578)
Gli incrementi maggiori li hanno fatti registrare Signorini + 193% e Di Marzio +196%.
In basso la visualizzazione del reticolo di rapporti tra i vari account, con le immagini del profilo di grandezza proporzionale al numero di follower. I colori dei nomi variano dal rosso (pochi tweet alla data considerata) al verde (molti tweet).

Il rapporto tra numero di account seguiti e follower cambia in base alla notorietà del giornalista. Tra i primi 20 giornalisti col maggior numero di follower quelli che presentano il più alto rapporto following/follower sono Riccardo Luna (2,5%) e Sandro Ruotolo (2,2%).
Tra i 20 più seguiti ci sono 3 profili, quelli di Saviano, della Sozzani e di Travaglio, che non rispondono mai alle sollecitazioni dei follower.

Ma cosa succede restringendo l’indagine al microcosmo dei 456 giornalisti considerati? Chi sono i più seguiti? Come usano lo strumento?

twitter journalists indegree

Nella visualizzazione in alto le immagini del profilo sono di grandezza proporzionale al numero di in-degree (numero di giornalisti che seguono i colleghi). Dal raffronto con il grafico precedente, è immediato notare che mentre l’interesse del grande pubblico si concentra su un nucleo ristretto di nomi famosi, i giornalisti tendono a seguirsi a vicenda. I più seguiti, in ordine, risultano essere Ferruccio De Bortoli, Mario Calabresi, Gianni Riotta, Ezio Mauro, Beppe Severgnini, Dario Di Vico, Luca Sofri, Luca De Biase, Pierluigi Battista, Franco Bechis.
Specularmente alcuni top giornalisti in termini di follower come Alfonso Signorini, Franca Sozzani, Guido Meda, Marco Travaglio, Salvo Sottile, risultano non essere tra i più seguiti dai colleghi.

Gli ingressi maggiori si sono avuti nel 2009 con 164 giornalisti e nel 2011 con 134. New entry del 2012: Vittorio Feltri, Alessandro Sallusti, Giuliano Ferrara, Paolo Mieli.

Come emerso dalla precedente analisi c’è chi ne ha compreso i meccanismi di informazione e interlocuzione, chi invece lo usa solo come strumento di comunicazione broadcast, preferendo seguire pochissime persone. Antonio Padellaro, direttore de Il Fatto Quotidiano ne segue 7, Marco Travaglio 10, Federico Rampini 14. 1/5 dei giornalisti segue meno di 100 persone.

8 replies on “Giornalisti italiani su Twitter”
  1. says: Ser Frigo

    Due osservazioni: 1) non riesco a comprendere gran parte dei tweet
    2) come si fa a “seguire” più di 100 persone?

  2. says: Dr.Journo

    «Specularmente alcuni top giornalisti in termini di follower come Alfonso Signorini, Franca Sozzani, Guido Meda, Marco Travaglio, Salvo Sottile, risultano non essere tra i più seguiti dai colleghi.»

    Chissà come mai…

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