Il blog non è morto. Cresce l’uso da parte degli italiani.

IAB Europe ha presentato una ricerca (omnibus + interviste online a circa 50.000 persone, a febbraio) che mi ha sorpreso abbastanza. Si parla di un 63% degli italiani “connessi” che hanno dichiarato di bloggare. Il 10% lo farebbe quotidianamente, mentre il 43% almeno una volta al mese. Dati sopra la media europea e in crescita del 378% rispetto al 2010.
Dando per scontata la comprensione del termine blog da parte dei rispondenti, mi sembra una bella risposta alle sirene del lazy web (termine col quale si descrive le abitudini, stimolate da alcune piattaforme, al rilancio di contenuti altrui più che alla produzione di propri).

iab italiani online

Sempre in tema blog, su Nòva di domenica scorsa ho espresso la mia opinione rispetto a strumenti, come Overblog, che puntano ad aggregare le nostre identità su diversi social media. Due i temi:
– siamo sicuri che a qualcuno interessi leggere quello che facciamo in altri luoghi?
– perché dovrei dare tutti i miei contenuti ad una sola società?

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17 replies on “Il blog non è morto. Cresce l’uso da parte degli italiani.”
  1. says: marco gioanola

    I valori presentati mi sembrano francamente strabilianti e dire che il “63% degli italiani ha dichiarato di bloggare” mi sembra come minimo impreciso, visto che due righe prima si parla di “questionari online” quindi è chiaro che ci stiamo riferendo non agli “italiani” ma agli “italiani online”. E’ possibile accedere a qualche dettaglio in più su come è stata condotta la ricerca? Come è stato scelto il campione? come è stata posta la domanda?

  2. avere un blog non è mica una garanzia di “produzione di propri contenuti anzichè rilancio (=copia) di quelli altrui”. Io incontro spessissimo siti fatti con wordpress o simili che contengono solo post di altri copiati di sana pianta.

      1. bisogna vedere che significa aggregatori e che significa blogosfera. Se blogosfera significa l’insieme di tutti i siti fatti con software per blog, e tutti quelli che creano quei siti, e se gli aggregatori non sono solo quelli che lo fanno per scala industriale/per lucro, ma anche quelli che aprono il blog per finire a copiarci un post di altri una volta al mese, quella parte tanto minima non è

  3. says: Fabrizio

    Trovo il tuo punto di vista su OverBlog pretestuoso e perverso perchè vuolein tutti i modi porre dubbi e sminuire la validità di un progetto che è benoltre l’essere un semplice aggregatore di contenuti. La scorsa settimana ho letto i tuoicommenti su twitter assolutamente sconsiderati e secondo me non avevinemmeno aperto un account su OverBlog, nè tanto meno provato la piattaforma!

    “Perché dovrei dare tutti i miei contenuti ad una sola società?”

    Questa domanda – così posta – non valorizza il fatto che il progettoOverBlog (e non la società) nasce con il desiderio di riconsiderare eriformulare “il mondo” della blogosfera.E’ un percorso naturale che qualcuno prima o poi avrebbe dovuto tenere inconsiderazione.Questo vuol dire che nessuno vieta ad altre piattaforme di aggiornarsi inquesto senso. Sicuramente lo faranno, solo che OverBlog è il primo ad arrivare sulmercato.Ti turba questo aspetto? Sono i processi attraverso cui si fa innovazione, e sono felice di leggereche c’è tanto movimento a riguardo.Io ho provato OverBlog e sono felice di dire, alla bresciana, bello fessssss!A volte sei troppo autoreferenziale nei tuoi numeri, prima ti seguivo maadesso ho capito che sei uno dei tanti che pensa solo alla sua immagine espesso fomenti polemiche fini a se stese per essere sempre sulla “cresta d’onda”.Dai, vai al mare che la vita è bella…

  4. Ciao
    Vincenzo,

    Ho
    letto il tuo intervento nel pezzo pubblicato lunedì scorso da
    Federico Guerrini su LaStampa.it, e vorrei rispondere ai dubbi da te
    sollevati.

    Le
    perplessità che esprimi in questo tuo post me ne danno occasione e, non
    volendo invadere in modo eccessivo questo spazio, ti rimando a
    un mio blogpost in cui ho tentato di chiarire la mia personale
    posizione in modo più ampio e strutturato di quanto non mi era stato
    possibile fare su Twitter (vedasi
    https://twitter.com/vincos/status/222387979321217025), 

    Ho ritenuto opportuno farlo che finora non mi era stata data occasione di partecipare a un
    contraddittorio diretto che avrebbe di certo consentito di fare
    maggiore chiarezza sul tema delicato del trattamento dei dati
    personali e dei contenuti generati dagli utenti.

    http://digitoergosum.com/overblog-e-il-trattamento-dei-dati-personali-qualche-chiarimento

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