Il crescente utilizzo dei dispositivi mobili (smartphone e tablet) e la convenienza delle tariffe dati flat stanno mettendo in serio pericolo gli SMS. Sempre più persone preferiscono restare in contatto scambiandosi messaggi in tempo reale attraverso gli instant messenger (spesso arricchiti da funzioni video e da messagistica di gruppo).
Quello di Microsoft, ex MSN ora Windows Live Messenger, ha perso gradualmente quote di mercato in favore dei suoi competitor. In primis Facebook Messenger che ha il 40,7% della market share (come dimostra l’analisi di ComScore relativamente a 5 nazioni europee: Italia, Francia, Germania, Spagna, UK).
Al terzo posto Google Talk con il 21.8% dell’utenza. Mentre Yahoo! scende, WhatsApp fa registrare la crescita maggiore, attestandosi a 2,1milioni di utenti ad aprile.
Ma la battaglia tra i player è solo all’inizio. Facebook sta puntando all’unificazione di tutta la messagistica sincrona e asincrona, abbattendo le differenze tra chat e messaggi. Il suo punto di forza sono i numeri, in assenza di un sistema di email affidabile e di un sistema operativo proprietario (se si esclude l’integrazione forte con Windows Phone).
Speculare la situazione di Google che può far leva su GMail (utilizzato anche in ambiti professionali) che confluirà in Google+ Messenger e soprattutto sul controllo della piattaforma Android.
Ben piazzata strategicamente Apple che ha da poco annunciato la possibilità di mandare messaggi di testo tra tutti gli utenti dei suoi sistemi operativi, desktop e mobile, attraverso iMessage. Un’idea che potrebbe sfruttare anche Microsoft per rianimare il suo Messenger, magari irrobustendolo attraverso Skype.
In definitiva ancora una volta il mercato ci spingerà a scegliere da quale parte stare. Aderire alla visione di un unico player vorrà dire ottenere una migliore esperienza, a scapito, forse, di una maggiore diversità.
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