Microsoft, Google, Apple: verso una partitocrazia tecnologica ?

Dall’asse Microsoft-Intel in poi gli attori del settore del software, e della tecnologia in generale, adottano “strategie di piattaforma” al fine di essere competitivi (accade anche nel settore automotive, come documentato dai lavori del professor Michael Cusumano).
Chi crea sistemi operativi per i nostri desktop/laptop, non può non pensare anche ai dispositivi mobili (tablet e smartphone). Oggi la partita si sta spostando non solo verso il mondo mobile, ma anche verso quello social e dei servizi web in generale.
Ecco che vanno delineandosi tre grandi player di piattaforma, che condizioneranno sempre più il nostro modo di fruire la tecnologia e il nostro stare in rete:

Microsoft-Nokia-Facebook. L’azienda di Seattle forte del suo dominio sui PC, prova ad estenderlo sui dispositivi mobili con Windows Phone e l’accordo con Nokia. Non avendo un social network proprietario va irrobustendo la sua partnership con Facebook, re dei social network, già molto integrato in Windows Phone (probabile una estensione a Windows 8);

Google-Android-Google+. Mountain View ha scelto la strada di fare tutto in casa con il sistema operativo per smartphone Android e quello per computer Chrome OS, che fanno da trampolino per veicolare l’adozione del social network Google+;

Apple-iOS-Twitter. Cupertino parte dal successo di iOS per aumentare le quote di mercato di OS X. Non avendo un social network proprio sta stringendo una forte partnership con Twitter. Dopo averlo integrato profondamente in iOS, ieri ha annunciato di fare lo stesso sulla prossima release di OS X Mountain Lion.

Ognuno di questi poli ha punti di forza e debolezza, ma la partita finale sarà determinata dalle nostre scelte. Le strategie di piattaforma tendono ad offrire più benefici, o a rendere la vita più semplice, a coloro che decidono di compiere scelte di piattaforma (es. se uso un iPhone sarà più immediato condividere una foto su Twitter, mentre farlo su Facebook richiederà più passaggi). Starà a noi, dunque, decidere se fare una scelta di campo netta o individuare caso per caso le singole soluzioni più convenienti, mettendo da parte la pigrizia.

Di questi temi parla anche Federico Ferrazza su Wired.it e Wired di questo mese, che ospita anche i dati del mio Osservatorio Facebook e una mia opinione su un tema affine.

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