Emergenze ambientali e media sociali

L’Italia brucia per colpa di “manovali dell’autodistruzione” e nei siti istituzionali nessuna traccia di informazioni puntuali.

Chi avesse bisogno di una rassicurazione o di un semplice aggiornamento sullo stato della situazione, troverebbe solo desolazione nei siti ingessati di Governo, Protezione Civile, Ministero delle politiche agricole, alimentari, forestali, Corpo Forestale, Vigili del Fuoco (che mostrano timidamente un feed RSS e qualche foto a bassa risoluzione).

Eppure proprio in situazioni di emergenza i media sociali possono rivelare la loro grande utilità e diventare un canale di comunicazione molto efficace tra cittadini ed enti pubblici. Basti pensare alle esperienze fatte per l’emergenza Tsunami e terremoti del sud est asiatico, al blog creato dalla municipalità di Cheltenham in occasione dell’alluvione, al wiki voluto dalla città di Minneapolis dopo il crollo del ponte.

L’esempio più completo di utilizzo dei social media è quello dei Vigili del Fuoco di Los Angeles (LAFD) che hanno un blog (dal maggio del 2004), condividono le foto su Flickr, i video su YouTube, i podcasts su BlogTalkRadio; infine, grazie a Twitter, aggiornano i cittadini interessati (che ricevono una notifica su cellulare) sullo stato delle emergenze ed evadono richieste d’informazione.

 

Hanno trattato l’argomento Rob e Tommaso

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