Ancora oggi molte aziende quando devono coinvolgere degli influencer nelle attività di marketing li scelgono sulla base delle metriche pubbliche imposte dalla piattaforma: follower e interazioni. In Buzzoole, forti dell’accesso ai first party data degli influencer, abbiamo deciso di pubblicare uno studio sulle performance che ci si può attendere da varie tipologie di influencer (novice fino a 3.000 follower, micro da 3.000 a 30.000, top oltre i 30.000). Eccovi un assaggio dei risultati emersi.
Rapporto Reach/Follower per fascia di influencer
Un dato sorprendente che emerge dall’analisi è relativo alla capacità dei profili con meno di 3.000 follower di ottenere risultati superiori agli altri cluster sia in termini di Engagement Rate (interazioni rispetto ai follower) che di Reach Rate (persone raggiunte rispetto ai follower).
Rapporto Engagement/Reach per settore
Confrontando le interazioni con la reach è emerso che gli influencer del settore Beauty sono quelli che ottengono le performance più elevate (circa il 30% delle interazioni per persone raggiunte). Seguono quelli del Fashion, del Travel e del mondo Lifestyle.
Fake follower per fascia di influencer e settore
Dalla ricerca è anche emerso che gli influencer che hanno una follower base più ridotta sono anche i più autentici.
Volgendo l’attenzione ai settori si è notato che i creator del mondo della moda fanno registrare, mediamente, una quota del 34% di follower sospetti. Quelli che trattano temi legati al turismo e alla tecnologia ne mostrano poco più del 30%, mentre quelli del mondo Beauty si attestano sul 26% e gli appassionati di motori al 24%.
Queste sono solo alcune delle metriche che troverete nel white paper “Micro Influencer Performance Benchmarks“, scaricabile gratuitamente.
Naturalmente sta al marketer valutarle congiuntamente, individuando di volta in volta quelle più adatte a rappresentare il raggiungimento dello specifico obiettivo di business che si intende conseguire.
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