Voci dalla Blogosfera: Antonio Sofi

Oggi ho il piacere di ospitare le opinioni di Antonio Sofi, che insegna e scrive di media, giornalismo e politica con competenza e profondità. Oltre al suo Webgol (blog monografico a periodicità umorale) vi consiglio di leggere “Un nuovo giornalismo s’intreccia nella rete: l’informazione nell’era dei blog

– Antonio, il blog è morto ?

Cito una twitterata di Giuseppe Granieri, che come suo solito centra il bersaglio: “quando qualcuno dice i blog sono morti in genere si sta celebrando il funerale della sua attenzione verso i blog”. Oppure si potrebbe dire, passando da Giuseppe a Woody, che la televisione è morta, ma anche i blog non si sentono troppo bene. In realtà, invece, al di là delle battute, i blog sono vivi e vegeti per almeno due motivi.

Il primo è che qualsiasi tecnologia si propaga ad ondate: la tecnologia abilitante dei blog personali è stata un sassolino nello stagno paludato dei media (e anche dell’internet 1.0), il cui impatto continua a produrre cerchi concentrici. Che arrivano pian piano all’attenzione di porzioni di potenziali utilizzatori, che finora sono stati, diciamo, un po’ disattenti. Una dimostrazione tagliata con l’accetta ma valida è il ritmo di crescita dei blog, che continua ad essere alto. Questo è un bene: ogni singolo nodo in più arricchisce il network. Finchè ci sarà una nuova ennesima persona che oggi scopre i blog e ne apre uno per scrivere della sua vita o delle sue competenze, il blog come ecosistema sarà vivo – perché sarà diverso da prima, con un pur piccolissimo quid in più.

Il secondo motivo è che è vivo perché cambia continuamente di forma – e fa cambiare di forma tutto ciò che sta sul web. Il blog è la vera forza mutagena del web. Non solo microblogging in tutte le salse, frizzi e lazzi crossmediali, nuove potenzialità social. Ma soprattutto la capacità di innovare le pratiche comunicative di chi sul Web vuole operare: le logiche del blog si mescolano con le logiche comunicative tradizionali dei campi limitrofi (aziendale, giornalistico, politico, ecc.).

– Quale sarà la “next big thing” ?

Non lo so. Dico cosa mi piacerebbe: un motore di ricerca *davvero* intelligente. Le potenzialità del searching sono ancora sfruttate limitatamente. Internet cresce e ingloba zilioni di contenuti diversi.
E noi stiamo ancora a cercarli con una key search su Google. Se ci si pensa un po’, è ridicolo. Google ci sta lavorando con la Universal Search multimediale, technorati e compagnia hanno dato aggiornamento e vita alla ricerca, con motori feed. Ma ancora c’è molto da fare per mettere in proficua comunicazione e relazione i vari contenuti sparsi in giro per il web, continuamente prodotti e aggiornati. La storia di internet ci ha insegnato che il valore emerge quando si riesce (per volontà, o per una specie di azzardo fortunato subito riconosciuto come valido dalle pratiche dei primi user, come in parte il fenomeno della folksonomy) a far incontrare persone e contenuti. Anzi: a far incontrare le persone attraverso i contenuti. C’è appunto ancora molto da fare in questa direzione. Trovare i contenuti giusti (ovvero: sensati) per una singola intenzione di conoscenza è ancora troppo dipendente dalle capacità del singolo utente esperto. Chissà se il fantomatico web 3.0, o  semantico, potrà aiutare: la direzione è comunque questa, perché è di fatto un bisogno (espresso o inespresso) di tutti. Il primo che si inventa un motore di ricerca davvero “innovativo”, sbanca il tavolo.

– Il blog che manca ossia quale personaggio/azienda ti piacerebbe bloggasse?

Vorrei una cosa semplice semplice: un blog per ogni parlamentare. Anche una cosa istituzionale, con l’obbligo di aggiornarlo:
nomedelpolitico.parlamento.it. Nel caso, mi offro di montargli wordpress gratuitamente 🙂

– L’applicazione alla quale non rinunceresti?

Quanto ad applicazioni in generale, non mi viene niente di meno banale della posta elettronica (uso gmail come catch-all e ci vorrà davvero il terremoto per farmi cambiare). Applicazioni software: Photoshop (unico software proprietario che uso, versione light). A differenza di Suz e nonostante scriva anch’io un monte battute notevole nel corso dell’anno, ho abbandonato Word e sono passato con soddisfazione e definitivamente a NeoOffice. Applicazioni 2.0: Flickr.

– La cosa che ti piace fare di più quando non blogghi ?

Sono tendenzialmente un pigro, e propugno l’importanza del cazzeggio e della perdita di tempo come forma di sanità psicofisica. Quando non “lavoro” m’impegno moltissimo a cercare di non fare nulla.

– Condividi con noi un link che merita

In questo periodo naufrago felicemente in un sito imperdibile per chi come me lavora nel campo o è appassionato di comunicazione politica: http://www.techpresident.com/

Leggi le precedenti risposte di:

          Prossimamente: Luca Sofri, Federico Fasce, Tommaso Tessarolo, …

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